LEGALITA' MI PIACE: 26 NOVEMBRE MOBILITAZIONE NAZIONALE
Il mercato illegale non conosce crisi. Comprare illegale, nonostante i rischi per la salute e la sicurezza, sta diventando normalità ed è ritenuto utile per chi è in difficoltà economica. Concorrenza sleale l'effetto più dannoso per le imprese.
Grande mobilitazionie nazionale di Confcommercio nella giornata contro ogni forma di illegalità: abusivismo, contraffazione, usura, rapine, concorrenza sleale.
Dalle 10.30 diretta streaming con interventi del Presidente Confcommercio Carlo Sangalli e del Ministro dell'Interno Angelino Alfano.
Continuate a seguire gli aggiornamenti: verranno forniti e pubblicati dati nazionali e locali su come sono cambiati i fenomeni criminali con la crisi.
I dati nazionali
Nel 2014 le imprese commerciali, gli alberghi ed i pubblici esercizi hanno perso 26,5 miliardi di euro per illegalita' varie: abusivismo, contraffazione, taccheggio, criminalita'. Fenomeni che comporatno anche una perdita di reddito per le imprese pari all'8,2%, con oltre 260 mila posti di lavoro regolari a rischio. Per ciò che riguarda la percezione del livello di sicurezza dall'inizio della crisi, per le attivita' commerciali e' peggiorata per il 47% degli imprenditori. Il dato e' piu' accentuato nelle grandi citta' del sud (58%) e in alcuni settori specifici come tabaccai, venditori su aree pubbliche e
benzinai. Per il 68% delle imprese, sono in crescita i furti e i crimini come abusivismo, contraffazione e rapine (in aumento per circa il 50/55% degli imprenditori). Piu' contenuta ma pur
sempre significativa (tra il 20 e il 30%) anche la crescita dei comportamenti criminali collegabili alla criminalita' organizzata come usura (30%), tangenti negli appalti (28%) ed estorsioni (22%). Per quel che riguarda il fenomeno dell'estorsione in particolare, undici imprenditori su 100
dichiarano di conoscere altre imprese che sono state oggetto di minacce e intimidazioni. Sia l'esperienza diretta, sia quella indiretta di criminalita', si accentua nel Sud e in particolare nei grandi centri. Nel 59% dei casi le minacce subite dagli imprenditori si limitano a pressioni psicologiche, la percentuale e' piu' accentuata quando le minacce e' portata dalla criminalita'
organizzata. Rilevante e' la quota di imprenditori minacciati che hanno subito danneggiamenti alle cose o addirittura violenza alle persone, il 35% e il 7% dei casi. Tre imprenditori su 100 cedono alla richiesta estorsiva, tale comportamento e' in significativo aumento rispetto al 2007 e si accentua nel Meridione, soprattutto nei grandi centri. La richiesta estorsiva viene prevalentemente soddisfatta con esborso di denato, nel 44% dei casi, e con consegna merce, nel 34% dei casi.